Coloranti naturali per tessuti: descrizione della attività di laboratorio

Durante questa attività di laboratorio vengono utilizzate piante ed altre sostanze naturali per creare coloranti per tessuti nello stesso modo in cui veniva eseguito in passato in era pre-industriale. È possibile ottenere differenti tonalità di colore: rosso, giallo, verde, indaco.

Procedimento.
Per estrarre il colore si immerge la pianta (o parte di essa, a seconda della parte che tinge) in un becher con acqua e si mette a scaldare. In un altro becher si prepara una soluzione di allume di potassio (noto anche come allume di rocca, KAl(SO4)2) che serve a mordenzare il tessuto (ossia predisporre il tessuto ad essere attaccato dal colore, in modo che attecchisca bene alle fibre).

In seguito si immerge un po’ di tessuto (nelle immagini è mostrata una garza) nel becher con il mordente per qualche minuto e successivamente nel becher con la soluzione colorante. Si lascia trascorrere un po’ di tempo in imersione e si sciacqua poi il tessuto colorato sotto acqua corrente per vedere se il colore ha ben aderito. Si può quindi concludere l’esperimento oppure eseguire più lavaggi a seconda della gradazione di colore che si vuole ottenere. Per ottenere il colore indaco non serve mordenzare. Si usano invece una sostanza basica e un riducente.

Schema Pianta – colore:
legno del Brasile colore ROSSO
robbia colore ARANCIO
cocciniglia (insetto) colore LAVANDA
pianta di fitolacca secca colore GIALLO SPORCO (sembra garza sporca)
pianta di fitolacca fresca colore FUCSIA PALLIDO
zafferano colore GIALLO
guado o lacca gualda colore INDACO (diverse tonalit?)
bacche di spincervino (colore giallo) + guado (colore indaco) colore VERDE
spincervino (giallo) + zafferano (giallo) + carminio (rosso) colore ARANCIO CAROTA
guado + spincervino + zafferano + carminio colore MARRONE

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