La Grotta della Spigola venne scoperta nel 1932 da Luigi Fantini, fondatore del Gruppo Speleologico Bolognese. Nel 1935 ebbero inizio i lavori di turisticizzazione della Grotta, con l’apertura di un nuovo ingresso a quota inferiore rispetto a quella originale; l’opera venne inaugurata nel 1939.
La Spipola e l’intero Sistema di cui essa fa parte si aprono nei Gessi Messiniani (Miocene superiore), i cui strati, costituiti da gesso macrocristallino grigio, o più raramente rossastro, sono intercalati da livelli di argille marnose.
I livelli della Spipola vengono convenzionalmente indicati come due. Quasi ovunque sono riconoscibili i segni di una complessa e diversificata attività idrica: solchi, lustrature e pendenti (speudostalattiti). Di particolare interesse sono le forme mammellonari (mammelloni) presenti in entrambi i livelli, per le quali recenti interpretazioni genetiche chiamano in causa i detriti algali di cui si è trovata traccia proprio in loro corrispondenza.
Il salone G. Giordani, il più grande della grotta, ha una ampiezza di 150 x 60 metri ed un’altezza di 50. Ovunque, in alto, compaiono nitide superfici di distacco di materiali accatastati sul pavimento.