La cava Monticino e i fenomeni carsici nella zona di Brisighella

La cava di gesso del Monticino, situata nella porzione romagnola dell’Appennino settentrionale, si trova all’estremità orientale della Vena del Gesso romagnola (una delle formazioni geologiche più importanti e caratteristiche dell’intero Appennino emiliano-romagnolo) nei pressi di Brisighella (RA). Alla fine degli anni 90 la cava è stata trasformata in “Parco Museo geologico all’aperto” per lo straordinario interesse scientifico delle rocce affioranti nell’area. Qui infatti si possono osservare i depositi di età Messiniana (circa 7.2-5.3 milioni di anni fa), rappresentativi della “crisi di salinità” del Mediterraneo. Nella cava affiorano le cinque formazioni che costituiscono l?impalcatura dell?Appennino romagnolo: il loro studio ha permesso di ricostruire gli eventi geologici che hanno portato alla formazione dell’appennino. L’importanza della cava è inoltre legata alla scoperta di un giacimento fossilifero di straordinaria ricchezza: furono rinvenuti i resti fossili di quasi 60 specie, di cui 40 specie di mammiferi (rinoceronti, scimmie, iene, antilopi), testimoni di un periodo climatico assolutamente particolare.
Grazie alla presenza dei gessi, rocce particolarmente solubili, l’area romagnola è interessata da intensi fenomeni carsici, che hanno dato luogo a una fitta rete di grotte, alcune accessibili al pubblico grazie alle guide del parco che consentono l?assistenza alla visita. La grotta visitata è la cosiddetta “Tanaccia”, interamente sviluppata nei gessi messiniani. Il percorso si sviluppa in orizzontale, per una lunghezza di circa 300 metri. Attraversando corridoi e strettoie si giunge a sale con pareti magnificamente lavorate dall’erosione dell’acqua, forme carsiche come pendenti, colate stalattitiche e concrezioni mammellonari.

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